Tra le materie più ostiche per i ragazzi delle superiori e per chi si accinge a studiare per i test d’ingresso all’università, la fisica ha da sempre rappresentato un ostacolo per tantissimi.
Adesso, però, è possibile imparare la fisica giocando ad un videogame: vediamo di cosa si tratta!
Un’avventura nel mondo della fisica
Gran Sasso Videogame è un nuovissimo videogioco educativo che, sviluppando una trama peculiare, introduce i giocatori all’universo della fisica, illustrandole le regole e i principi fondamentali. Ambientato nel laboratorio del Gran Sasso, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), il gioco segue le avventure dell’alieno Zot, precipitato sulla terra e in cerca di aiuto per tornare sul suo pianeta natale. Per poter superare le numerose quest che sono disseminate per il gioco, il giocatore dovrà porsi domande e risolvere quesiti che impongono l’apprendimento e l’esercizio su alcuni dei principi più importanti della fisica: in questo modo, i ragazzi e ragazze (principale target di riferimento di questo tipo di videogioco) potranno scoprire in modo del tutto nuovo e irrituale alcune delle regole principali, senza la classica noia e le difficoltà che accompagnano le lezioni sui banchi di scuola.
Un progetto rivoluzionario per imparare la Fisica
Gran Sasso Videogame è un gioco educativo che ha come destinatari i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ma anche tutti gli appassionati di Fisica e gli insegnanti della materia. Lo sviluppo della trama introduce il giocatore a prendere confidenza con i principi e le leggi che regolano la fisica terrestre, in modo da consentire al protagonista dell’avventura di poter ripartire alla volta del suo pianeta natale.
Strutturato sotto forma di videogioco platform e con un’ambientazione davvero emozionante (si tratta del primo videogioco che illustra i veri scenari del laboratorio di fisica delle astroparticelle più grande al mondo), Gran Sasso è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra l’Agenzia di Comunicazione Formica Blu e la casa di produzione IV Procutions, grazie anche all’ausilio dell’Istituto Nazionale Documentazione Innovazione e Ricerca del MIUR.
Tra i punti di forza del videogame si segnala la presenza di un’accattivante grafica in 8 bit, che ricalca lo stile dei giochi da sala anni ’80, ma anche una meccanica molto semplice, con difficoltà crescente man mano che si progredisce nella curva di apprendimento che segue le avventure dell’alieno Zot: non veri e propri rompicapo, ma dei quesiti di Fisica che aiutano, grazie anche alle preziose indicazioni degli scienziati interattivi del laboratorio, ad imparare la materia in modo divertente e coinvolgente.
Come imparare la fisica giocando ad un videogame
Il gioco è stato rilasciato nel 2017, durante l’Open Day dei Laboratori del Gran Sasso e promette di avvicinare moltissimi ragazzi e ragazze al mondo della ricerca e della fisica, sollevando una serie di interrogativi in grado di suscitare curiosità e interesse verso alcune delle questioni più “calde” della materia, tra cui: la fisica subnucleare, la materia oscura, i neutrini, l’antimateria e molto altro ancora. Grazie alle sue incredibili potenzialità didattiche, il videogame è stato adottato da molte scuole per essere utilizzato come strumento educativo in aggiunta alle tradizionali lezioni e ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti come miglior progetto educativo e selezionato tra i 100 progetti del premio “Pubblica Amministrazione Sostenibile” nella categoria “Capitale Umano ed Educazione”.
Il gioco è totalmente gratuito ed è disponibile su piattaforma computer, smartphone e tablet.
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