Aria condizionata e preparazione degli esami universitari estivi
L’aria condizionata rappresenta il più grande alleato degli studenti durante la preparazione degli esami universitari estivi. A dirlo è un team di ricercatori della Harvard University, che per 12 giorni hanno condotto uno studio su un campione di 44 studenti ventenni. Gli studenti sono stati divisi in due gruppi: il primo gruppo di giovani è stato ospitato all’interno di un dormitorio senza aria condizionata, mentre il secondo è stato fatto pernottare dentro una struttura in cui era possibile godere dell’aria fresca durante tutta la giornata grazie alla presenza nell’edificio di un impianto di condizionamento.
Lo studio condotto dai ricercatori della Harvard University
Come è stato articolato lo studio dei ricercatori di Harvard? Innanzitutto ai giovani dei due gruppi è stato chiesto di alzarsi ad un orario stabilito, di andare a dormire alla stessa ora e, soprattutto, di rispondere ai medesimi test mattutini somministrati tramite un’applicazione opportunamente scaricata sul cellulare dei ragazzi. L’esperimento è stato condotto per tre volte durante l’estate del 2016: la prima volta in presenza di temperature estive nella media, la seconda volta durante una grande calura estiva, la terza di nuovo con temperature classificabili nella media stagionale.
I risultati totalizzati dai due gruppi di studenti nei test mattutini non hanno lasciato spazio a grossi dubbi: gli ospiti della struttura in cui non era presente un impianto di aria condizionata hanno infatti evidenziato un forte calo cognitivo rispetto ai ragazzi che soggiornavano all’interno dell’edificio con i condizionatori. In particolare, gli esiti peggiori sono stati quelli che riguardavano l’aritmetica, disciplina con la quale i ragazzi ospiti del dormitorio senza aria condizionata hanno ottenuto dei risultati pessimi.
Effetti della temperatura su concentrazione e riposo
La domanda ora nasce spontanea: quale risulta essere la temperatura ideale con la quale studiare per la preparazione degli esami universitari estivi? I ricercatori di Harvard non hanno dubbi: la temperatura migliore per lo studio è pari a 22 gradi centigradi.
In conclusione, quindi, le temperature troppo elevate riducono in maniera sensibile la capacità di concentrazione dell’individuo. Il tutto non solo perché, come facilmente prevedibile, studiare con temperature fresche agevola la capacità di concentrarsi durante lo studio. Vi è anche una seconda ragione. Quest’ultima riguarda il riposo notturno; non è una novità che con le temperature troppo elevate quali quelle che si registrano nei mesi più caldi dell’anno, spesso risulti quasi impossibile dormire o anche solo rilassarsi durante le ore notturne. Una mancanza di riposo che non può che andare a discapito di un buon rendimento nella preparazione degli esami universitari estivi. Ecco perché i ricercatori di Harvard caldeggiano l’utilizzo dell’aria condizionata.
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